Vi avvicinate per la prima volta allo yoga e siete curiosi di conoscere il galateo dello yoga? Oppure siete già yogi navigati? Anche se alcuni studi possono agire il modo leggermente diverso, rinfrescare alcune basilari norme di comportamento è sempre utile. Molte di queste stesse regole possono essere semplicemente applicate anche al Pilates.
Ecco quindi il galateo dello yoga: 8 semplici accortezze per vivere meglio l’esperienza e non disturbare.
1. Arrivate in anticipo. Che sia la vostra prima volta o siate yogi navigati è sempre consigliabile arrivare con un anticipo di 10 minuti alla lezione di yoga. Spogliatevi con calma, sbrigate le faccende amministrative se occorre (prenotazioni, pagamenti o iscrizioni varie possono richiedere tempo), rallentate il vostro respiro. E poi srotolate il vostro tappetino, rilassatevi ed entrate nel mood, in attesa di inoltrarvi nella pratica. Se siete nuovi nello studio, presentatevi all’insegnante prima che la lezione abbia inizio ed esponente le vostre esigenze e patologie, se ne avete, in modo da consentirgli di adattare alcune pose per rendere la sequenza più confortevole. Se nonostante i vostri sforzi arrivate tardi a lezione introducetevi silenziosamente evitando di disturbare la classe.
2. Via scarpe e calze e spegnete il cellulare. Liberatevi di tutto ciò che è superfluo. Potete lasciare le scarpe e le calze negli spogliatoi, se sono disponibili nel vostro studio yoga. Alcuni studi hanno degli scaffali dentro la sala yoga per riporre le scarpe.: in ogni caso toglietele prima di entrare in sala Concedetevi il lusso di spegnere smartphone, tablet e via dicendo, per rispetto di voi stessi e degli altri. Lo sappiamo. Ci sono sempre chiamate importanti che aspettate ma questa parte della giornata è tutta vostra e dovete essere totalmente presenti e lasciare fuori dalla porta altre distrazioni (e le onde elettromagnetiche), rispettando anche gli altri yogi che condividono la stessa esperienza. Sbarazzatevi anche dell’orologio che tenete sempre al polso perché oltre a darvi fastidio in alcune pose vi riconduce al mondo esterno e questo è ciò che non vi serve.
3. Scegliete bene il vostro posto. Piazzate il tappetino in una posizione che vi faccia sentire a vostro agio e vi permetta di seguire con facilità le indicazioni dell’insegnante. Allo stesso tempo il materassino non deve essere di intralcio all’insegnante quando gira per correggere le posizioni né agli altri allievi: non collocatelo esattamente davanti un altro yogi in modo da non ostacolargli la vista dell’insegnante.
4. Fate attenzione al vostro odore. In ogni senso. Non ci riferiamo soltanto ai cattivi odori che già di per sé siamo abituati ad evitare facendo attenzione all’igiene personale Ma è importante non esagerare anche con i profumi. Alcuni possono dare fastidio a lezione anche perché con il calore emesso dal corpo tendono ad espandersi. Meglio evitarli o al massimo strofinare qualche goccia di olio naturale sui polsi.
5. Non parlate con il vostro vicino di tappetino. Anche se lo studio yoga è un ottimo luogo per socializzare meglio lasciare le chiacchiere negli spogliatoi o negli spazi comuni. A lezione concentravi su voi stessi e cercate l’introspezione.
6. Domande? Sì ma con moderazione. Dubbi su come eseguire una posizione? Se proprio non potete farne a meno, chiedete all’insegnante chiarimenti in maniera discreta cercando di attirare la sua attenzione. Se potete aspettare, alla fine della lezione potete dare sfogo a tutte le vostre curiosità.
7. Non interrompete Savasana: Spesso le lezioni di yoga si concludono con Savasana, la posizione del cadavere. Sdraiati sulla schiena sul tappetino fate in modo di rivolgere i piedi, e non la testa, verso l’insegnante, chiudete gli occhi e rilassatevi. Assaporate i benefici della pratica. Non abbandonate la lezione durante Savasana: se proprio dovete andare, fatelo prima.
8. Dite "Namaste". Al termine della lezione l’insegnante di yoga congiunge le mani al petto e china la testa in avanti dicendo Namaste, un termine che deriva dal sanscrito e significa "Il divino che è in me onora il divino che è in te". Gli altri accanto a voi faranno altrettanto. E’ il tradizionale saluto indiano ed è un segno di rispetto nei confronti dell’insegnante e della classe che ha condiviso la stessa esperienza. Partecipate con gioia a questo atto finale della pratica. La vostra presenza si noterà.